Vado là e nulla può guidarmi
OPERE DI ILLIANA EBALGINELLI, ANNA OBERTO, LUCIA PESCADOR
A cura di Lorena Giuranna e Adriano Accattino
inaugurazione sabato 18 giugno ore 17,00
Comunicato stampa
Ognuna con uno stile, una poetica e un linguaggio differenti, Ebalginelli, Oberto e Pescador presentano tracce di memorie provenienti da luoghi lontanissimi tra loro.
Il progetto espositivo nasce da un profondo dialogo maturato con le artiste su alcuni dei temi propri della loro ricerca, temi che s'intrecciano magneticamente tra loro, per restituirci atmosfere trasognate, dove esperienza e ricordo, mito e sogno, finiscono in quella nutritiva tenebra oscura che il filosofo Agamben ritiene l'humus ideale per conoscere il tempo presente.
Liliana Ebalginelli presenta una recente serie di collage in cui il motivo dello scheletro diventa un fumetto colto e raffinato, allontanando la retorica del pensiero sulla morte, e un lavoro fotografico in cui l'immagine diventa pura ombra. Scure e incerte, le forme accennano tanto a una storia privata quanto al mito, in una volontaria sovrapposizione spaziotemporale.
Anna Oberto affronta il mito greco di Cassandra, attraverso una dinamica relazione con Rose-Marie Nöcker, autrice delle maschere che Anna fotografa con la Polaroid. Questi pochi elementi, mito e relazione, bastano a suscitare pensieri germoglianti sul tempo, l'origine e l'atto creativo, che è sempre un'esperienza di linguaggio, come l'intera ricerca dell'artista genovese conferma ogni volta.
Lucia Pescador realizza una delle sue "wundernachtkammer", progettata come omaggio a Ivrea, in cui accosta fotografie della città di notte (spesso al negativo) a maschere, disegni e progetti già compiuti, come quello per il Bauhaus, movimento affine, sul finale, al crollo dell'utopia olivettiana - "smarrita" – come sostiene l'artista stessa. Così le memorie storiche si mescolano alle visioni personali, in una camera delle meraviglie in cui differenze e distanze diventano forze armoniche.
In mostra prevalgono lavori fotografici, linguaggio che per vocazione è destinato ad accogliere il segno nostalgico del tempo per sottrarlo all'oblio, ma sono presenti anche video, disegni e installazioni, in dialogo tra loro per restituire un'atmosfera continuamente generante.
Nella tradizione delle "inaugurazioni costruttive", la vernice della mostra (sabato 18 giugno 2011, ore 17) sarà occasione per affrontare i temi della memoria, della traccia e del tempo rispetto alla dimensione artistica e creativa.
Interverranno:
Lorena Giuranna: Dentro la camera delle meraviglie. Genesi e cronaca del progetto
Alessandro Castiglioni, Ermanno Cristini: Sull'abbandono e la lontananza. Alcune pratiche estetiche
In conclusione, Enzo Sarteur (Iron Steel Art)– Manipolazioni sonore elettroniche
Liliana Ebalginelli - Nota biografica
Liliana Ebalginelli vive a Milano. Dopo ricerche nel campo della cultura popolare italiana, collabora alla associazione Archivi del '900 di Luigi Olivetti, curando nel 2000 la mostra 'A!E!I!O!U! Aldo Palazzeschi: 1905-1914' (CD audio, Leditrice, Milano, 2001).
Da anni opera nel campo della poesia visuale e sonora. Con Ferruccio Cajani fonda nel 2001 la lilianaebalginelli Editrice (specializzata in visual e-book e CD fonici, attiva fino al 2005 ) e la rivista bilingue online di poesia contemporanea ULU-LATE www.ulu-late.com, da lei diretta e cui collabora Arrigo Lora Totino.
Mostre personali: Psiche, Poema in versi e XI tavole (Officina Coviello, Milano, 2011); Esplodità con Paolo Brunati, Ferruccio Cajani e Arrigo Lora Totino (Museo della Carale, Ivrea, 2010); Medusa (Studio di viale Etiopia 8, Milano, 2006); Liliana e il polistirolo (Sassetti Cultura, Milano, 2004).
Mostre collettive: Via vai n. 1 e Via vai n. 2 . Distante da dove? (Museo della Carale, Ivrea, 2011); Poesia visiva oggi? Vietato pensare ma liberi di andare (MEGA forlì, Forlì, 2010); La libertà nell'arte (Museo della Carale, Ivrea, 2009); La parola mostra il suo corpo (Museo della Carale, Ivrea, 2008); La ricostruzione del paradiso terrestre (Biblioteca Comunale, Casatenovo, 2006); Blog on Rimbaud (Centro d'arte contemporanea, Rivara, 2005).
Pubblicazioni: L (Archivi del '900, 1999); Voyage (con Ferruccio Cajani, lilianaebalginelli Editrice, 2001); l/AMAMI (Archivi del '900, 2007); Medusa (coautore Antonio Agriesti, Archivi del '900, 2009); Manes (autoedizione, 2010).
Anna Oberto - Nota biografica
L'artista operante in Liguria documenta il filone della ricerca verbo-visiva, fornendone una versione particolare e autonoma, in cui la componente femminile gioca un ruolo fondamentale nel privilegiare i contenuti emozionali dell' esperienza artistica, con un coinvolgimento globale che riguarda il corpo non meno che la spiritualità e l'intelletto.
Anna Oberto inizia la sua attività alla fine degli anni Cinquanta con l'esperienza della rivista "Ana Eccetera", condotta, insieme al marito Martino Oberto, in un clima rarefatto di avanguardia volta a scardinare le logiche dei linguaggi convenzionali.
La lettura di Anna Oberto in chiave femminista di questa riflessione sulla donna, di fatto esoterica e antropologica, trova una sua ragione nel clima politico-sociale degli ultimi anni Sessanta e dei primi anni Settanta, con risultati di particolare intensità in un gruppo di opere dal titolo "Anautopia della Città Ideale" del 1973 e 1974, in cui l'artista rilegge lo spazio della Città Ideale di Urbino, che stava restaurando al Palazzo Ducale, come uno "spazio di libertà dal fuori luogo", cioè dalla situazione marginale della donna, che le consente un approccio alternativo alla realtà.
Anna Oberto approda nel 1975 a una ricerca in cui l'immagine, la polaroid, e la scrittura a mano,
sua e del figlio Eanan di 18 mesi, raccontano nella serie del "Diario video-sentimentale", l'esperienza del mondo e della vita che il bambino, e la madre con lui, affrontano nei primi anni di vita.
La scrittura, che resta il filo conduttore della ricerca di Anna Oberto, si materializza nelle performances degli anni Ottanta, in cui l'artista abbandona il codice della parola scritta e dell'icona visiva per "dare corpo" a quello del gesto e della parola orale, traducendo nell'azione scenica l'esperienza individuale e collettiva dell'amore e dell'abbandono.
L'uso della polaroid e dell'ingrandimento fotografico, e di altre tecnologie come il video e il computer, caratterizza l'attività più recente di Anna Oberto, che ha realizzato una galleria di ritratti fantastici, a partire dal volto dell'artista Rosemarie Nocker celato da una maschera vegetale.
Qui luci e ombre suggeriscono un gioco malizioso di occultamento e di scoperta, e il volto nascosto riesce inspiegabilmente a diventare linguaggio negando se stesso.
Sandra Solimano
Lucia Pescador - Nota biografica
Lucia Pescador è nata a Voghera il 9 febbraio 1943. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. E’ stata insegnante al Liceo Artistico di Milano. Ha lavorato prevalentemente su supporti di carta, privilegiando il disegno.
Ha esposto in gallerie private, fiere e musei dal 1965 (galleria Arte Centro) con esposizioni collettive e un’ottantina di personali in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Austria, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Egitto, India e Cina.
Sono degli anni ’90 una serie di disegni molto piccoli e molto grandi dedicati al pittore Kasimir Malévic che vengono esposti nel 1992 a Milano nel Refettorio delle Stelline in una mostra documentaria degli ultimi suoi dieci anni di lavoro intitolata Una nave per Kasimir curata da Lea Vergine.
Alla fine dello stesso anno è iniziato L’inventario di fine secolo con la mano sinistra, un inventario che progredisce per temi (Arte, Natura, Artefice, Vasi, Hotel du Nord, Africa, Decorazione, Enigmistica, Hotel Meublè Berlin e Bauhaus), formati da coppie di immagini della cultura del nostro secolo, eseguiti con la mano sinistra su carte usate.
Dal 2000 lavora sul tema Ambulanti tra Occidente e Oriente e, nel 2009, inizia un nuovo percorso intitolato Wundernachtkammer, che viene esposto per la prima volta a Palazzo Te a Mantova nel 2010. Nello stesso anno propone al Castello di Trezzo d’Adda, in una mostra curata da Alberto Crespi, un allestimento dal titolo Lowestein Suite – Notturno. Del 2011 è invece la Wundernachtkammer Sogno Smarrito proposta al Museo del Carale di Ivrea per una mostra curata da Lorena Giuranna.
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